Wednesday, January 17, 2007

Ambienti insalubri

Chi è un figlio degli anni '80 come me, avrà di certo presente l' ambiente delle sale giochi, in voga fino alla fine degli anni '90, fino all'avvento su larga scala delle console casalinghe. Ecco, io guardo quell'ambiente, per quanto insalubre con una certa nostalgia. Sarà che in fondo sono un romantico, ma per quanto potevano essere squallide e appunto insalubri, le sale giochi avevano un certo fascino. Era solitamente un ambiente scuro e fumoso, vedevo i ragazzi più grandi consumare sigarettone, ignaro che un giorno sarei diventato anche io un tabagista dipendente, e soprattutto mi chiedevo come mai vi erano applicati dei posaceneri metallici ai videogiochi, se il target di questo intrattenimento videoludico era tra gli under 15. Ogni singolo videogioco che ha fatto la storia, aveva un olimpo di eroi: C'era chi riusciva a fare la supermossa di zangief, o chi riusciva a finire il primo metal slug con un solo gettone, questi esseri leggendari erano idolatrati da tutti quanti, e odiati da possibili avversari. Ma in questi luoghi di culto, non albergavano soltanto questi eroi romantici, vi erano anche altri standard di persone alquanto viscide:

1- il tipo "te lo faccio io?"
Questi erano quelli che odiavo di più; esseri infidi, che ti stavano sul collo mentre ti godevi le 250 lire pomeridiane, sputtanandole in un cabinato elettronico, e appena perdevi una vita, cercavano di scroccarti la partita con il più infido dei metodi, mascherato da altruismo, enunciando con la frase : "tu fazzu iu????"

2- I tiratori
Altra categoria odiatissima, solitamente erano cacacazzi vaganti, o gente che aspettava il suo turno di giocare, riuscivano a convogliare le loro energie negative sul vostro joystick, indirizzandovi ad una dolorosa morte, ed esultavano gioiosamente dopo di essa. Solitamente erano dei giocatori mediocri

3- Gli spacciatori
Persone più grandi che avevano già accattonato questo passatempo per dedicarsi ad un altro. Anche queste erano creature leggendarie, temute dalle mamme, ma mai visti da nessuno, anche forse perchè il loro target commerciale non erano proprio i bambini da sala giochi

4- I bigliardisti
Non è propriamente una categoria affiliabile alle altre, ma sta comunque nel contesto e ci tenevo a citarla: Queste creature, le conobbi più tardi, quando iniziai le scuole superiori, si potevano facilmente trovare nelle salagiochi dell'autostazione di Cosenza. Generalmente erano ragazzi che marinavano la scuola e passavano tutta la mattinata a fumare, bestemmiare e giocare a calcio balilla. Le loro mani sviluppavano calli familiari solo a motociclisti e segaioli, e riuscivano a vincere partite in continuazione, per passare tutta la mattinata. Io li odiavo, erano solo squallidi burattini al servizio del sistema, privi della tipica romanticità che contraddistingueva noi videogiocatori d'annata.

Nessuno di questi seppe spiegarmi il fatto del giocatore decapitato.

A seguire un piccolo prontuario dello slang da salagiochi:

Pallina -> Vita
Quatru -> Livello
MMostru -> boss di fine livello
Ariuchen -> Hadoken (si, la palla infuocata di ryu di street fighter)
Misterbbison -> M. Bison da Street fighter
U Zingaru -> Iori Yagami da King of fighters

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4 Comments:

Anonymous Anonymous said...

io ero il tipo che non riusciva ad andare oltre il primo quadro, su qualsiasi gioco provato.invidiavo praticamente tutti.

1:48 PM  
Anonymous Anonymous said...

infanzia comune...epica...

6:05 PM  
Anonymous Anonymous said...

La "Pallina" (almeno qui a Roma) era anche detta "Cannoncino" ("-Aò, me resta ancora un cannoncino!-")probabilmente retaggio del famoso Space Invaders, gioco pioniere dell'intrattenimento videoludico, nel quale si controllava appunto, un cannoncino. Ho udito quest'espressione anche riferita a giochi che non avevano nulla a che fare con cannoncini.

8:40 AM  
Anonymous Anonymous said...

E vogliamo parlare della feroce lama del proprietario che periodicamente spazzolava via i bambini rompicoglioni che non avevano più gettoni da spendere???

2:44 PM  

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